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Casi clinici con l’alimentazione: Dingo, cane anziano con insufficienza renale cronica

DINGO è un Golden Retriever, maschio, ha 11 anni

Dingo è sempre stato molto vorace, ma all’inizio dell’estate ha cominciato ad avere appetito capriccioso con uj notevole aumento della sete.

Nelle ultime settimane i familiari avevano osservato:

  • una progressiva diminuzione dell’entusiasmo,
  • Dingo aveva meno voglia di uscire e di giocare
  • si sdraiava a riposare non appena si fermavano.

Inizialmente avevano imputato la svogliatezza all’arrivo del caldo, ma non appena hanno osservato una diminuzione dell’appetito (insolita per Dingo), lo hanno portato in visita.

Gli esami del sangue evidenziano un notevole rialzo di tutti i parametri di funzionalità renale, mentre gli altri valori sono perfetti.

Prescrivo a Dingo un fitoterapico per sostenere la funzionalità renale e formulo immediatamente per lui una dieta bilanciata per pazienti nefropatici

La dieta per contrastare l’insufficienza renale prevede:

  • un adeguato bilanciamento tra i diversi nutrienti (proteine, grassi, carboidrati e fibre)
  • l’utilizzo di alcuni integratori naturali con azione antinfiammatoria e antiossidante.
  • particolare attenzione anche all’apporto calorico: il paziente renale tende a perdere peso e massa magra in particolare e uno degli obiettivi della dieta è arrestare questo processo
  • molto importanti sono anche i probiotici, che devono contenere diversi ceppi per compensare l’alterazione della flora microbica intestinale che sempre accompagna l’insufficienza renale
  • in alcuni casi può essere necessario anche un supplemento vitaminico
  • una scelta accurata degli ingredienti che stimolino l’appetito, quando carente.

Ovviamente non esiste una ricetta uguale per tutti: la dieta è sempre da ritagliare su misura, soprattutto se la si utilizza come elemento fondamentale della terapia.

Visite ed esami di controllo

Dopo un mese, due su tre dei valori si sono normalizzati.

Un solo parametro non è ancora rientrato nei range, ma è sensibilmente diminuito. 

Ripeteremo in autunno gli esami, mentre Dingo prosegue con gusto la dieta: ha ritrovato sia l’appetito che il piacere di uscire in passeggiata.

A distanza di altri 3 mesi tutti i parametri renali sono perfetti, Dingo sta bene e affronta con entusiasmo le sue giornate, nonostante non sia più giovane!

Casi clinici con l’alimentazione: Fanny, femmina di labrador epilettica

Fanny è una labrador femmina sterilizzata di 6 anni

Fanny è in terapia farmacologica da anni perché epilettica.

Improvvisamente 1 anno fa le crisi aumentano sia di intensità che di frequenza.

Nonostante l’aumento delle dosi del barbiturico e l’aggiunta di un nuovo farmaco anticonvulsivante, la situazione non migliora in maniera significativa e l’intervallo tra gli episodi scende a dieci giorni.

Ogni volta che si presenta una crisi, ne vengono due o tre al giorno per almeno due giorni consecutivi.

La prospettiva è quella di aumentare ulteriormente i farmaci, ma il dosaggio dei farmaci nel sangue rivela che in realtà il quantitativo somministrato è corretto.

Per di più, Fanny mostra già risentimento epatico: assume da anni i barbiturici e gli enzimi epatici sono alterati.

Quindi propongo alla famiglia di provare un cambio nutrizionale per affrontare la patologia prima di ritoccare ancora la dose dei farmaci antiepilettici.

Introduciamo la dieta per cani epilettici

Fanny era già alimentata da tempo con una dieta casalinga formulata in maniera bilanciata per cane adulto sano.

Propongo di sfruttare le proprietà dell’alimentazione per il cane epilettico.

Decidiamo di provare a passare ad una dieta bilanciata per pazienti neuropatici in modo da contrastare le crisi epilettiche. 

La prima formulazione non porta cambiamenti di rilievo, tanto che a gennaio aggiungiamo alle sue terapie un fitoterapico e un probiotico.

Nemmeno queste modifiche comportano miglioramenti della sintomatologia.

Passo quindi ad una seconda formulazione più restrittiva e finalmente Fanny inizia a migliorare.

Lentamente, da gennaio ad adesso l’intervallo tra le crisi passa da 15 giorni a 45 giorni, senza aver dovuto ritoccare ulteriormente le dosi dei farmaci anticonvulsivanti.

Follow up dell’alimentazione per cane epilettico

A distanza di un anno, l’intervallo tra le crisi è salito a 2 mesi e mezzo.

L’ulteriore risultato è stata la dimuzione del numero delle crisi: negli ultimi episodi Fanny ha avuto una sola convulsione che non si è ripetuta nei giorni successivi.