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Processionarie: qualche utile consiglio per evitarle e per limitare i danni se le incontrassi

Che cosa sono le Processionarie?

Le Processionarie sono farfalle che, in uno stadio larvale sono un bruco con sottili aculei sul corpo, estremamente caustici e urticanti perché secernono una sostanza molto acida, con cui si difendono dai possibili predatori.

Se il cane, il gatto o il cavallo le leccasse, inalasse o ingerisse potrebbe andare incontro ad una grave reazione allergica, fino all’anafilassi oppure ad una severa infiammazione locale che può portare anche alla necrosi dei tessuti.

Processionarie: stagioni e luoghi in cui si trovano

In teoria ad aprile, ma spesso prima, dai nidi delle Processionarie escono questi bruchi pelosi che si spostano appunto in processione, in fila, uno dietro l’altro.

Nella forma larvale, in Italia, la processionaria è un parassita prevalentemente di querce e pini (silvestri, nero, cedri e larici).

Le farfalle depongono le uova sugli aghi di pino e sulle querce. Le uova si trasformano poi in larve senza peli urticanti e divorano gli aghi di pino e le foglie delle querce.

In autunno, ai primi freddi, formano dei grandi nidi che sembrano palle di cotone sulle punte dei rami delle conifere e lungo i tronchi delle querce.

Tra febbraio e aprile, ma in alcuni anni fino a giugno, dai nidi escono le larve, che in quello stadio sono rivestite da peli urticanti.

Scendono dagli alberi per penetrare in profondità nella terra dove diventeranno crisalidi, che si trasformeranno in farfalle con il caldo estivo.

La fase larvale pericolosa

Questa migrazione è la fase pericolosa perché porta le larve pelose di Processionarie, molto caustiche e urticanti a possibile contatto con i nostri animali.
Si riconoscono per il loro tipico movimento in fila indiana, vicine l’una all’altra.

Che fare per prevenire?

  • Se in inverno, quando i nidi sono ben visibili e non pericolosi, vedi che una zona è piena di nidi, prendi nota ed evita quel posto per le passeggiate in primavera!

  • Ti consiglio di segnalare la zona al comune e alle autorità competenti, in quanto sono potenzialmente pericolose, non soltanto per gli animali, ma anche per le persone. Potranno rimuovere i nidi prima che le larve scendano dagli alberi.

  • Se sai che nella zona sono stati fatti trattamenti, evitala lo stesso, perché le larve sono pericolose anche da morte, in quanto i peli restano urticanti, quindi attendi che i nidi siano stati rimossi. In teoria i trattamenti antiparassitari andrebbero fatto in autunno, quando le larve non possiedono ancora gli aculei.

  • Se hai un orto nelle vicinanze, utilizza guanti spessi per raccogliere frutta e verdura e lava bene tutto prima di somministrare o assumere il cibo.

    • Ricorda che ore in cui le larve si muovono di più sono quelle più fresche.

Come affrontare l’emergenza del contatto con le arve di processionarie?

In primavera (o tardo inverno se le temperature fossero già miti) porta sempre con te nelle tue passeggiate:

  • un mix di acqua e bicarbonato (almeno 3 cucchiai da minestra in un litro d’acqua) e una siringa grossa senza ago. Oppure puoi portarti un sacchetto di bicarbonato e acqua a parte e fare una pastella dei 2 nella mano e passarla sulla parte lesa (di solito la lingua);

  • un paio di guanti usa e getta per pulire la parte lesa sulla quale passerai abbondante acqua e bicarbonato;

  • APIS 200 CH da somministrare i caso di reazione allergica e CANTHARIS 200 CH da somministrare in caso di reazione infiammatoria locale, ma solo dopo averne parlato col tuo veterinario che valuterà se l’energia vitale del tuo fedele amico sia tale da poter assumere i rimedi in quella potenza e se siano quelli le sostanze più adatte per lui in un caso del genere.

Emergency pet o Rescue Remedy da somministrare ogni 10 minuti finché il dolore si calma. Se l’animale è stato colpito sulle mucose orali, puoi spalmarli sulle parti del corpo che non hanno pelo, perché si assorbano attraverso la cute.

La tempestività è determinante: quanto prima rimuoverai gli aculei dalla parte lesa, tanto minori saranno gli effetti nocivi.

Il contatto con questi finissimi aghi provoca lesioni di gravità differente a seconda della parte coinvolta e della quantità di peli presenti (naso, mucosa boccale, lingua, palato, mucosa nasale, occhi ecc).

Che succede all’animale in seguito al contatto con le larve di processionarie?

I sintomi si presentano molto rapidamente, da qualche minuto a qualche ora dal contatto.
A seconda della zona colpita, della quantità di peli urticanti venuti a contatti e se questi siano stati toccati, inalati o ingeriti, si potranno presentare sintomi differenti:

  • scialorrea (ipersalivazione)
  • irritazione, infiammazione, abrasioni, vesciche, ulcere su pelle e mucose
  • dolore
  • febbre
  • lingua rossa, violacea, bluastra o grigiastra
  • edema  della lingua (che si gonfia se l’animale lecca o prende in bocca la larva o in caso di reazione allergica sistemica)
  • abrasioni o ulcere
  • congiuntivite se il contatto è avvenuto con gli occhi
  • difficoltà respiratoria a causa del gonfiore della lingua o della gola
  • tosse
  • malessere generale
  • nervosismo
  • prurito
  • vomito
  • abbattimento
  • anoressia per l’infiammazione delle mucose, soprattutto di bocca e lingua.

Nei casi più gravi, soprattutto qualora non si intervenga per tempo, si possono avere necrosi di porzioni della lingua.

Soprattutto se le larve venissero ingerite, si potrebbero verificare anche:

  • infiammazione acuta dell’esofago e stomaco
  • edema (gonfiore) della glottide, con possibile soffocamento
  • diarrea con sangue
  • vomito con sangue
  • dolore addominale
  • scolo nasale anche con epistassi (perdita di sangue dal naso) in caso di inalazione dei peli.

Concludendo, che puoi fare?

Innanzitutto, se vedi processionarie, cambia zona per la passeggiata!
Se malauguratamente il tuo animale venisse in contatto con i peli urticanti della processionaria:

  • Chiama subito il tuo medico veterinario o un pronto soccorso vicino.

  • Rimuovi coi guanti e ancor meglio con delle pinzette la larva attaccata alla pelle dell’animale.

     

  • Lava in abbondanza tutte le parti che hanno avuto contatto con la larva, con un mix di acqua e bicarbonato che tamponerà l’infiammazione, alzando il pH della sostanza urticante (che è molto acida) e riducendo il suo potere caustico.

     

  • Cerca di rimuovere la maggior quantità di peli possibile con la miscela.

     

  • Usa sempre dei guanti per non ferirti tu stesso e utilizza una siringa senza ago spruzzando dentro la bocca, nelle narici, sugli occhi e dove vedi il rossore.

     

  • Utilizza i rimedi di pronto soccorso di cui ti ho parlato prima.

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  • Valuta col veterinario se utilizzare subito un cortisonico e per quale via somministrarlo.

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  • Recati in studio o in pronto soccorso più velocemente possibile.

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Sai riconoscere precocemente i sintomi nel gatto?

Sai riconoscere precocemente i sintomi nel gatto?

Il gatto spesso mostra i segni clinici delle patologie quando sono in stadio già estremamente avanzate.

Difficilmente si lamenta e mostra disagio in maniera esplicita: quando i segnali della sofferenza sono evidenti, spesso è tardi per intervenire efficacemente.

E’ quindi molto importante saper riconoscere precocemente i suoi sintomi.

Puoi riconoscere precocemente i sintomi

Coi controlli clinici regolari, è possibile effettuare la diagnosi precoce delle alterazioni metaboliche, quando sia ancora possibile guarirle o controllarle al meglio.

Altrettanto importante è che osservi con amorevole attenzione il tuo amico a quattro zampe e non trascuri nessun cambiamento emozionale e comportamentale che noti.

Tu che lo conosci a fondo saprai notare anche piccole variazioni che potranno aiutare il veterinario ad indirizzare la sua diagnosi.

Saper riconoscere precocemente i sintomi nel gatto ti aiuterà nel caso comparissero nel tuo micio.

Segnali da non trascurare

La riduzione dell’attività e del gioco così come i cambi di abitudini e di comportamento del micio possono essere un segnale di dolore cronico da non trascurare.

Una diagnosi tempestiva può rallentare gli effetti dannosi dell’infiammazione e dell’artrosi e migliorare decisamente la qualità di vita del nostro amico.

Un campanello d’allarme estremamente importante è l’aumento della sete: non è sintomo specifico di una sola patologia, ma è sempre da indagare.

Anche l’aspetto del mantello non è da trascurare: il pelo opaco, secco, che si annoda facilmente, così come la cute secca, magari con forfora possono indicare dermatiti, problemi alimentari, patologie ormonali o metaboliche.

  • Se il tuo micio:

    • riduce, aumenta o cambia la sua attività e i giochi
    • modifica le sue richieste di cibo o i suoi gusti
    • aumenta o diminuisce la sete
    • partecipa meno alla vita familiare o addirittura si isola
    • diventa più bisognoso di contatto e compagnia
    • manifesta reattività o aggressività, verso gli animali conviventi o i familiari
    • fa eliminazioni inappropriate (sporca fuori dalla lettiera) o si lamenta
    • vocalizza di più o di meno o se noti un cambio di voce
    • in generale cambia abitudini, carattere o comportamenti
    • se appare triste, svogliato, apatico, disinteressato o nervoso e irritabile
    • se sobbalza ad ogni rumore o al tocco
    • muta l’aspetto, il colore e lo stato del mantello, in punti localizzati o diffusi
    • riposa in posizioni diverse dal solito
    • mostra minore sicurezza nei movimenti, nei salti, nel gioco

    ti suggerisco di contattare il veterinario affinché verifichi quale sia la causa.

Saper riconoscere precocemente i sintomi nel gatto ti aiuterà a capire quando sia utile parlarne col tuo medico veterinario di fiducia.

In ogni caso, in assenza di evidenze, sulla mia pagina Facebook ho postato un’indicazione di massima della frequenza consigliata per i controlli.

Casi clinici con l’alimentazione: Buffo, gatto obeso

BUFFO è un micio europeo nero, maschio, di 10 anni d’età.

Buffo è un gatto obeso: pesa 9 kg mentre stimo che il suo peso ideale dovrebbe essere 5,5 kg.

Mangiava solo cibo industriale per gatti sovrappeso e a luglio decidiamo di passare ad un regime casalingo con restrizione calorica per farlo dimagrire.

Buffo ha accettato di buon grado il cambio di alimentazione, anche se rifiuta gli integratori e le verdure, per cui dobbiamo ricorrere a svariate sostituzioni.

Dopo svariati tentativi, abbiamo trovato il modo di bilanciare la dieta con gli alimenti per evitare qualunque integratore: il pesce azzurro gli formisce la vitamina D, il fegato la vitamina A, la farina di cuticole di psillio la fibra (poiché anche solo con 10 grammi di verdura lascia sdegnato il cibo in ciotola!) e la farina di gusci d’uovo il calcio.

Nonostante qualche difficoltà per i familiari, in poco più di un mese Buffo ha perso i primi 500 grammi.

In generale, è già più in forma, corre e salta con maggiore agilità.

A distanza di altri 4 mesi, Buffo ha perso un altro chilo: finalmente si intravede la linea della vita, il pelo è tornato lucidoe setoso e non ha più forfora.

I proprietari sono felici perché sembra ringiovanito, ha ricominciato a giocare con i topini,

Se ti interessa sapere in quali casi possa essere utile una dieta personalizzata, clicca qui.